Ogni anno un Rapporto presenta un quadro completo sul ciclo di gestione dei rifiuti in Italia, dalla fase di raccolta allo smaltimento, sia per i rifiuti urbani sia per quelli speciali. Dalle cifre, l'Italia si attesta tra le ultime nazioni europee nel riciclo di rifiuti inerti, vale a dire rifiuti da costruzione e demolizione e rifiuti industriali.
La media nazionale è, infatti, di un recupero annuale di rifiuti inerti prodotti pari al 10%.
Quadro europeo
In Europa sono circa 850 milioni di tonnellate i rifiuti da costruzione e demolizione prodotti, pari al 31% della produzione totale di rifiuti europei.
La media dell'UE (a 27 paesi più la Norvegia) e' di 1,74 tonnellate/anno pro-capite ma con molte variazioni nazionali: per i paesi con un'alta produzione di rifiuti da costruzione e demolizione pro-capite, come Francia, Germania e Irlanda, corrisponde un altrettanto elevato livello di riciclaggio (tra 2 e 3,5 ton/ab/anno). Mentre nazioni con una minore produzione, come Austria, il Belgio, Danimarca, Estonia, Regno Unito e Olanda, mantengono, comunque, un buon livello di riciclaggio, che oscilla tra le 0,5 e le 1,5 ton/ab/anno.
Dai dati percentuali della quantità di rifiuti da costruzione e demolizione riciclati nei Paesi EU, emerge come siano soprattutto i paesi della vecchia configurazione europea (a cui aggiungere la Norvegia) a registrare una percentuale di riciclaggio superiore del 60%. Germania, Danimarca, Irlanda, Olanda, ma anche Estonia, hanno una media che supera l'80%.
Novità per accelerare il riciclo in Italia
Nonostante in Italia perdurino una serie di problematiche - mancanza di adeguati strumenti tecnici e una certa resistenza culturale ad utilizzare un materiale proveniente dai “rifiuti'' - il quadro nazionale è, oggi, in via di miglioramento. Il Rapporto circa tra le novità la nuova direttiva rifiuti che ha fissato un target di recupero dei rifiuti inerti pari al 70% da raggiungere entro il 2020, nonché l'obbligo di utilizzo di quote minime di materiali riciclati nelle opere pubbliche.
La media nazionale è, infatti, di un recupero annuale di rifiuti inerti prodotti pari al 10%.
Quadro europeo
In Europa sono circa 850 milioni di tonnellate i rifiuti da costruzione e demolizione prodotti, pari al 31% della produzione totale di rifiuti europei.
La media dell'UE (a 27 paesi più la Norvegia) e' di 1,74 tonnellate/anno pro-capite ma con molte variazioni nazionali: per i paesi con un'alta produzione di rifiuti da costruzione e demolizione pro-capite, come Francia, Germania e Irlanda, corrisponde un altrettanto elevato livello di riciclaggio (tra 2 e 3,5 ton/ab/anno). Mentre nazioni con una minore produzione, come Austria, il Belgio, Danimarca, Estonia, Regno Unito e Olanda, mantengono, comunque, un buon livello di riciclaggio, che oscilla tra le 0,5 e le 1,5 ton/ab/anno.
Dai dati percentuali della quantità di rifiuti da costruzione e demolizione riciclati nei Paesi EU, emerge come siano soprattutto i paesi della vecchia configurazione europea (a cui aggiungere la Norvegia) a registrare una percentuale di riciclaggio superiore del 60%. Germania, Danimarca, Irlanda, Olanda, ma anche Estonia, hanno una media che supera l'80%.
Novità per accelerare il riciclo in Italia
Nonostante in Italia perdurino una serie di problematiche - mancanza di adeguati strumenti tecnici e una certa resistenza culturale ad utilizzare un materiale proveniente dai “rifiuti'' - il quadro nazionale è, oggi, in via di miglioramento. Il Rapporto circa tra le novità la nuova direttiva rifiuti che ha fissato un target di recupero dei rifiuti inerti pari al 70% da raggiungere entro il 2020, nonché l'obbligo di utilizzo di quote minime di materiali riciclati nelle opere pubbliche.