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Il governo al lavoro per mantenere la detrazione 55%
Stabilizzare le detrazioni 55% sulle riqualificazioni energetiche degli edifici: questa la richiesta avanzata al Governo dalla commissione Bilancio del Senato, in un ordine del giorno nell'ambito dell'esame della Manovra finanziaria bis.
Saglia: il Governo al lavoro
Saglia: il Governo al lavoro
Nei giorni scorsi il Sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, ha rivelato che il Governo sta studiando delle soluzioni per mantenere la detrazione 55%, in scadenza al termine del 2011. “La detrazione 55% è una misura che ha generato molto lavoro e ha fatto emergere tanto sommerso. Per questo cercheremo di mantenerla, anche perché è costata all'erario solo 300 milioni”, aveva dichiarato Saglia. L'agevolazione fiscale, aveva aggiunto, “costa tre miliardi di mancato introito da parte dello Stato, ma si autofinanzia perché genera maggiori entrate di Iva per oltre due miliardi. Ma la Ragioneria considera solo le uscite e non le entrate, e da questo sono derivate discussioni all'interno del governo. Ma stiamo lavorando per trovare la soluzione e mantenere la detrazione”.
La proroga
La detrazione 55% potrebbe dunque essere prorogata, salvo venire ridotta del 5% per il 2012 e del 20% per il 2013.
Non è però ancora chiaro se il taglio della detrazione 55% è da intendersi come una riduzione a partire dal 2012 oppure come una mancata restituzione sulle tasse per tutti i contribuenti che sono in regime di godimento delle detrazioni: dai conti fatti dal Governo sembrerebbe che la misura sia stata studiata per essere applicata retroattivamente.
Se così fosse, il provvedimento sarebbe in contrasto con lo Statuto dei diritti del contribuente, che sancisce il principio di non retroattività. Solo nei prossimi giorni si potranno sciogliere i dubbi.
Non è però ancora chiaro se il taglio della detrazione 55% è da intendersi come una riduzione a partire dal 2012 oppure come una mancata restituzione sulle tasse per tutti i contribuenti che sono in regime di godimento delle detrazioni: dai conti fatti dal Governo sembrerebbe che la misura sia stata studiata per essere applicata retroattivamente.
Se così fosse, il provvedimento sarebbe in contrasto con lo Statuto dei diritti del contribuente, che sancisce il principio di non retroattività. Solo nei prossimi giorni si potranno sciogliere i dubbi.
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